FLOATING PEOPLE – ii edizione

Dal 13 al 28 Ottobre 2016

Orari 15:00 – 19:00

Giornata del Contemporaneo

Dodicesima edizione

Dobbiamo prendere atto che viviamo in un mondo dove le cose fluttuano a velocità crescente, generando crescenti incertezze. Il clima, indice della salute del pianeta, fluttua in modo schizofrenico e sfida ogni previsione. Le fluttuazioni delle piazze finanziarie, oltre a diffondere ansia, di colpo impoveriscono milioni di persone. Natanti carichi di esuli fluttuano tra le onde, verso coste sconosciute e spesso inospitali.

Anche la nostra personale esistenza, sempre più connessa a una tecnologia invasiva, sembra fluttuare in una realtà parallela, dove fasci di elettroni assumono la stessa importanza dei corpi in carne e ossa.

Non è quindi fuori luogo che un gruppo di artisti prenda ispirazione da una filosofia compositiva basata proprio sul “mondo fluttuante”: l’Ukiyo-e, movimento nato nel Giappone del XVII secolo, che già in passato ha influenzato molti pittori europei, sensibili alle trasformazioni innescate dalla modernità.

Non si tratta di un mero recupero stilistico-formale, ma di una riflessione di fondo sulle contraddizioni e i nodi irrisolti dell’epoca contemporanea. Ai colossali problemi del XXI secolo, questi quattro artisti rispondono con opere di assorta eleganza, consapevoli che l’arte non può cambiare il mondo, ma calandosi nel suo eterno divenire può migliorare la nostra capacità di visione e di riflessione critica.

Donatella Baruzzi suggerisce l’apertura a sensibilità inedite, miscelando icone e

simbologie universali in un sincretismo che si estende alla tecnica, basata sull’abile fusione di ceramica e pittura.

Mario Giavino prosegue con lucida coerenza la sua ricerca sui segni, che appaiono sempre più nitidi e pregnanti, grazie alla scelta di portare il colore di fondo verso un bianco di abbagliante purezza.

Roberto Staffilano, con i suoi collage fotografici a mandala, sancisce il fallimento

dell’idea che la realtà possa ruotare attorno a un solo centro, mentre nel contempo ne sottolinea la nostalgica persistenza. Gualtiero Mazza – settembre 2016

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