Mario Giavino

Mario Giavino (Milano, 1958) laureato in Lettere con una tesi in Storia dell’arte moderna e diplomato come visual designer, ha lavorato per oltre vent’anni nella grafica e nella comunicazione affiancandola alla ricerca artistica. Dal primi collage (1980/81) è passato alla pittura, utilizzando come supporto dapprima la tela quindi dagli anni ’90 quasi esclusivamente la carta. Numerose le personali in diverse gallerie italiane: del suo lavoro si sono occupati importanti critici tra cui ricordiamo Martina Corgnati, Giorgio Bonomi e Alberto Veca. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Alla base della sua ricerca artistica c’è l’interesse per il segno: segno-alfabetico, segno-scrittura, graffito e geroglifico ma anche traccia, cancellatura ed evocazione. Un segno che nella sua costante essenzialità esprime un profondo interesse per il mondo naturale, inteso come immenso aggregatore di forme che, tradotte pittoricamente, appaiono autonome ed irripetibili. Un lavoro che in fondo può essere anche letto come scrittura: una scrittura comunque illeggibile, attraverso la quale si offrono le diverse componenti dell’immagine, che trattengono suggestioni ricche di presupposti culturali tra loro distanti e diversificati.

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