Donatella Baruzzi è cresciuta in un ambiente ricco di arte, collaborando per anni con suo padre, Glauco, pittore e docente all’Accademia di Brera.
Formatasi in colore e composizione grafica, si è diplomata all’Accademia di Brera con una tesi sullo zen nell’arte occidentale.
La natura, fonte costante di ispirazione, si riflette nelle sue opere, che utilizzano materiali antichi come la terracotta e la porcellana in stile contemporaneo.
Baruzzi ha esposto dal 1993 in mostre personali e collettive e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Glauco Baruzzi inizia i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, immerso nello straordinario clima culturale del secondo dopoguerra. Durante l’accademia, si concentra sulla pittura e sull’arte murale e, appena diplomato, vince il primo premio alla mostra delle accademie di Roma, dando così inizio alla sua carriera artistica.
Nel 1953, Baruzzi inizia a dedicarsi all’arte murale, collaborando con artisti del calibro di Giovanni Muzio; insieme lavorano alla straordinaria Basilica dell’Annunciazione di Nazareth.
Negli anni successivi continua la sua carriera, realizzando opere su vetrate e graffiti, e dedicandosi all’insegnamento, prima al Liceo Artistico di Brera e successivamente all’Accademia di Brera. Baruzzi muore nel 2009, lasciando un segno indelebile nel mondo dell’arte italiana.
LeoNilde Carabba, nata nel 1938 a Monza e residente a Milano, ama definirsi “una pittrice ed una viaggiatrice che ama esplorare territori e varcare confini”.
Dal 1961, si distingue nel panorama artistico per i suoi innovativi esperimenti sulla rifrazione della luce, utilizzando microsfere di vetro per creare opere che cambiano aspetto a seconda della prospettiva dell’osservatore. Questa ricerca la porta a collaborare con figure di spicco come Lucio Fontana e Bruno Munari, guadagnandosi un posto di rilievo nell’arte contemporanea.
Negli anni ’70, contribuisce a fondare spazi dedicati all’arte femminile, come la Libreria delle Donne di Milano e la Cooperativa Beato Angelico. La sua ricerca artistica si evolve con l’uso di colori fluorescenti e fosforescenti, portandola dal 2015 a far parte del Gruppo Internazionale Black Light Art Paintings.
Carabba trasforma concetti esoterici in arte visiva, celebrando il legame tra uomo e cosmo, e vive secondo la filosofia che “la vita comincia ad ogni momento”.
Fin da giovane, Mavi Ferrando ha manifestato una passione per l’arte, combinando studi artistici e di architettura tra Genova e Milano. Si è distinta per la sua abilità nel reinventare oggetti di uso quotidiano in opere che indagano il confine tra apparenza e realtà.
La sua carriera, con oltre duecento mostre tra personali e collettive, comprende opere provocatorie e sculture che indagano il legame tra forma e spazio, privilegiando prospettive frontali e la natura come soggetto. Le sue creazioni, imbevute di surrealismo, ironia e poesia, offrono riflessioni sul mondo, esplorando temi legati alla natura e alla bellezza.
La co-fondazione della galleria Quintocortile a Milano riflette l’impegno dell’artista contro i convenzionali rapporti di potere nell’arte. Unendo passato e presente, le sue sculture sono molto disegnate e poco volumetriche e attraversano un dialogo tra radici artistiche e innovazioni formali.
Mario Giavino, nato a Milano nel 1958, ha sviluppato una carriera che abbraccia studi letterari, storia dell’arte e design visivo, con un focus particolare sull’arte. Le sue opere, evolvendosi da collage a pitture su tela e poi su carta dagli anni ’90, riflettono un profondo interesse per il linguaggio dei segni, mescolando elementi alfabetici, scritturali e naturali.
Questa ricerca, arricchita da esposizioni in varie gallerie e l’inclusione in collezioni prestigiose, esplora la natura come fonte di ispirazione unica, proponendo una forma di “scrittura” visiva che incanta e interpella, pur rimanendo essenzialmente enigmatica.
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